Presentazione


Dalla letteratura rarefatta di Banana Yoshimoto all’architettura, questo è il percorso fluido del mio lavoro.
I concetti totalmente astratti sugli spazi della casa descritti nei suoi romanzi si concretizzano in progetti architettonici.
Si tratta di architetture frammentate, trasognate, partorite dalla mia fantasia dopo un iperbolico viaggio nel mondo della scrittrice, immergendosi completamente nelle atmosfere, sensazioni labili e impalpabili, ma nello stesso tempo dure e taglienti fino a far male, dei suoi romanzi.
Questo mio lavoro vuole esprimere mediante cinque progetti gli spazi essenziali della casa descritti nei libri di Banana Yoshimoto.
Infatti cinque sono gli ambienti fondamentali e costantemente presenti nei suoi romanzi, primo fra tutti la cucina: vero cuore nevralgico all’interno dell’abitazione, in cui si condensano e mescolano le vite e le vicissitudini della famiglia allargata.

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Segue la camera, ovvero il luogo dedicato al sonno, al dormire, dove la sottile linea di confine tra la vita e la morte si assottiglia così tanto da non essere più distinguibile.


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Poi il bagno, regno dell’acqua, della purificazione e della riflessione avvolta dal vapore generato dall’acqua bollente, che deborda costantemente dalla vasca da bagno.




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La finestra, che nei suoi romanzi acquista una valenza così importante da avere un volume tutto suo, espresso dai due significati più rilevanti: il guardare dentro e il guardare fuori.


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Infine il giardino, visto come natura, macrocosmo esterno al microcosmo dell’abitazione, che arriva ad inglobare la casa fino a soffocarla e a fagocitarla al suo interno, facendo come se “non fosse mai esistita”.


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