La casa si trova nel quartiere Arakawa, nel centro di Tokyo,
in una zona caratterizzata dalla presenza di piccole abitazioni distribuite sul
territorio in modo disordinato. Si tratta di un’area che è stata totalmente
distrutta durante la seconda guerra mondiale e dove, in seguito, gli edifici
sono stati ricostruiti senza alcun criterio urbanistico.
La C- House si contrappone a questo contesto formando una
geometria chiara e riconoscibile sia nel disegno sia nella scelta dei
materiali. Parte di un complesso di tre abitazioni, l’edificio è stato
commissionato dal proprietario di un’industria alimentare.
Il prospetto principale della casa, che corre parallelo alla
strada pubblica, è completamente chiuso e articolato soltanto dall’aggetto di
un piccolo volume bianco adibito a cella frigorifera.
Il prospetto d’ingresso verso la strada privata è invece
interamente trasparente al piano terra e chiuso al primo piano, in
corrispondenza della camera padronale, contenuta in un volume grigio che sembra
galleggiare sopra la parete vetrata.
Due grandi aperture svolgono la funzione di illuminare gli
interni: la vetrata al piano superiore guarda verso il cielo e rimanda la luce
sulla parete color arancio, mentre quella a livello dell’ingresso è rivolta
verso la città e crea una forte relazione tra spazi interni e spazi esterni,
consentendo un contatto diretto con la comunità circostante. L’abitazione si
compone di quattro semplici camere da letto, disposte lungo il corridoio
vetrato al piano terra, e di un unico spazio comune al piano superiore,
espressamente richiesto dal committente.
Il primo piano è suddiviso mediante le scale in due zone
parallele, rispettivamente di due e tre metri di larghezza. La fascia più
larga, che si affaccia sul corridoio sottostante, è destinata all’ambiente di
soggiorno e alla sala da pranzo, quella più stretta, leggermente rialzata e
completamente aperta alla vista del lungo tavolo di cristallo, ospita la camera
da letto del proprietario, separata dall’altra zona mediante un pannello
scorrevole che riprende il fusuma, il sistema di pareti mobili tipici della
casa tradizionale giapponese.
Le quote crescenti del pavimento, procedendo dalla cucina
verso il soggiorno, permettono di differenziare le funzioni del grande tavolo.
Di fronte alla zona cottura il piano in cristallo, alto 90 cm, può essere
utilizzato per preparare gli alimenti. Dopo un primo gradino, l’altezza scende
a 70 cm e il tavolo viene usato per consumare i pasti; mediante altri due
scalini l’altezza si riduce a 35 cm consentendo di sedersi a terra per
celebrare la cerimonia del tè, secondo le tradizioni giapponesi.
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Pianta piano terra |
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Pianta piano primo |
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A sinistra: sezione_ a destra: prospetto laterale |
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Scorcio |
Bibliografia
- AAVV “C-house Kei’ichi Irie”, Casabella, n.708, febbraio 2003
- Sito ufficiale del progettista qui
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