Questa “macchina a zero gradi” del 1984 differisce dal
modello idealista dei pionieri del Modernismo nella prima parte del XX secolo.
Primo, Shinohara trova un’importante ispirazione
nell’estremamente complessa tecnologia sviluppata nella seconda parte del XX
secolo, secondo il suo progetto è interamente privo delle forme semplificate
che caratterizzano il primo Modernismo.
Posizionato su un terreno boscoso digradante, l’edificio
sorge unito ad una vecchia casa tradizionale.
I vari spazi, ognuno dei quali corrisponde ad una data
funzione, vengono uniti bruscamente come se fossero stati progettati e
assemblati come parti di una macchina fantascientifica.
L’architetto dà il via a questo inaspettato “stile di
aggregazione” che genera quello che Shinohara chiama “rumore casuale”; in tal
modo la casa diventa una giustapposizione di unità spaziali appartenenti a
differenti contesti compositivi.
Questa costruzione sembra fuoriuscire dal terreno in modo
controllato ma aggressivo, fusione di acciaio, cemento e lamiera ondulata.
Una piccola tatami room, con un tetto a gradini, si unisce
in modo apparentemente illogico al resto del volume.
Le porte e le finestre acquistano una varietà di forme
geometriche che interagiscono in modo inaspettato con l’uomo e permettono una
differente penetrazione della luce all’interno.
Il quarto di cilindro del volume promuove un unico dialogo
tra l’immacolata superficie degli interni, gli iconici arredi e in modo casuale
la struttura e le sue frammentate visuali.
La casa viene venduta e demolita nel 1995.
Bibliografia
- AAVV, “House inYokohama, Kazuo Shinohara”, JA, n.57, spring 2004, pp.68- 73
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